Siena:baby gang, ultimi aggiornamenti.
- TG24ITALY
- 26 apr 2022
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Baby gang di nome e probabilmente di fatto. Così avevano chiamato la chat di WhatsApp nella quale un gruppo di dieci ragazze senesi, tutte di età compresa tra 14 e 15 anni condividevano le immagini di aggressioni ai danni di loro coetanee, vittime che sui social venivano umiliate e derise. Le dieci adolescenti sono ora indagate per le loro condotte criminali e sottoposte a perquisizioni personali e domiciliari dalla polizia su delega della procura presso il tribunale per i Minorenni di Firenze. Almeno una decina le aggressioni contestate alle giovanissime, compiute tra il 27 giugno 2020 e il 19 febbraio 2022. Secondo quanto emerso dalle indagini, il modus operandi era sempre lo stesso: le vittime venivano affrontate dalla presunta leader della baby gang femminile, una 15enne, spalleggiata e coadiuvata dalle altre; le vessazioni a cui le vittime venivano sottoposte venivano riprese con i telefonini per poi divulgare le immagini o i video sui social in modo da incrementare la reputazione del gruppo. I luoghi prescelti erano quasi tutti nel centro di Siena oltre a un'area industriale dismessa di Taverne d'Arbia, località non distante dalla città del Palio. Le indagini, condotte dagli investigatori della squadra mobile della questura di Siena, sono iniziate alla fine di dicembre 2021, a seguito della denuncia, presentata da una delle vittime, per le aggressioni subite nell'aprile e nell'ottobre 2021. I successivi approfondimenti, svolti documentando quanto riferito da vittime e da testimoni, e monitorando i social web network, hanno consentito di ottenere elementi per l'identificazione delle appartenenti al gruppo, che risulta tutto femminile. Dai riscontri investigativi sarebbe inoltre emerso che alcune persecutrici sarebbero diventate, a loro volta, vittime nel momento in cui avrebbero deciso di prendere le distanze dalle condotte illecite.
Piccole indiscrezioni trapelano dal tribunale dei minori di Firenze. Il cerchio si stringe su altre ragazze del gruppo "Baby gang", si indaga a 360 gradi , pervengono tante segnalazioni di fatti accaduti nell'arco temporale del dicembre 2021. Contattando una delle vittime, possiamo anticipare alcune confidenze di una madre preoccupata . " Nome di fantasia " Denise" .
Siamo stanche di subire tutta questa violenza da parte di ragazzine senza un briciolo di rispetto per la vita altrui . Anche noi abbiamo creato un gruppo Whats App per monitorare tutto ciò che succede in centro, siamo pronte a scendere in campo per difendere i nostri figli . Confidiamo nel lavoro della polizia di Stato, in attesa di eventuali sviluppi vigileremo attentamente. Comunicando ogni nostra notizia in possesso alla polizia di Stato .
Baby gang, cosa sono.
Con il termine baby gang si intende un’aggregazione, un gruppo di individui, spesso in eta preadolescenziale e adolescenziale che agiscono atti aggressivi, lesivi e violenti.
Spesso sono associati al contesto scolastico e definiti atti di bullismo tuttavia risultano maggiormente strutturati e organizzati e possono estendersi anche ad altri contesti.
Il gruppo talvolta presenta un leader che sottopone gli altri al proprio volere e imperativo, in modo autoritario e indiscutibile, altre volte invece vige un’organizzazione più democratica e paritaria.
A ogni modo lo scopo è quello di mostrare la superiorità del gruppo ad altri e soddisfare i propri bisogni e necessità utilizzando vie spesso ingiuste e illegali.
Baby gang: cosa spinge all’aggregazione.
Le motivazioni alla base dell’insorgenza delle baby gang che portano i ragazzi a ricercare in questi gruppi accoglienza, accettazione e approvazione, hanno diversa natura.
In primo luogo, la difficile fase adolescenziale e la ricerca della propria identità fuori dal contesto famigliare, verso cui si prova spesso avversione e rifiuto, misti a un bisogno di protezione e scarsa autonomia, spingono i giovani a ricercare contesti in cui poter affermare se stessi, la propria identità.
Spesso, però, sono contesti legati alla trasgressione, alla violenza e all’affermazione di sé attraverso la sottomissione di altri o atti aggressivi.
La mancanza di regole e l’eccessivo permissivismo delle società odierne, avvolte dalla paura che i giovani possano annoiarsi, reagire e ribellarsi, genera adolescenti privi di vincoli, senso del dovere e regole che sentono di poter fare e reagire liberamente e spesso senza alcuno scrupolo morale.
La necessità di appartenere a un gruppo, imporre il proprio potere, apparire e specialmente la fragilità emotiva caratterizzata da scarsa tolleranza della frustrazione, della noia e delle emozioni che generano scompiglio e fastidio possono essere quindi base di una reazione eccessiva e violenta, fonte di soddisfazione e sfogo.
Allo stesso modo la scarsa empatia, comprensione e accettazione dell’altro rendono difficoltosa l’immedesimazione e la condivisione di status emotivi, modi di pensare e agire, attivando un rifiuto e una reazione, spesso di difesa per paura e scarso controllo.
Baby gang come difendersi e aiutare
L’arma più potente di difesa è la prevenzione che deve avvenire su più fronti e livelli.
A livello famigliare devono essere ritrovati i valori morali e sociali fondanti del vivere comunitario, l’importanza delle regole, dei limiti e del rispetto reciproco e trasmessi ai più giovani modelli e modi di vivere positivi, basati sulla dignità propri altrui, sull’ascolto, il confronto e l’empatia.
Inoltre, è importante aiutare i giovani a esprimere il proprio vissuto, ascoltando quello che hanno da dire, anche se espresso senza parole, osservando i loro gesti, le loro difficoltà e atteggiamenti, al fine di dare loro voce e riconoscimento, permettendo così di creare e accrescere il senso di appartenenza e la propria identità.
Un contesto famigliare positivo in cui il giovane possa sperimentare se stesso, l’affetto e la reciprocità veicolerà comportamenti prosociali, capaci di aprirsi all’altro, relazionarsi e esprimere sé senza dover ricorrere alla violenza, all’illegalità e alla trasgressione delle regole.
Incoraggiare i giovani ad appassionarsi, a essere curiosi e a scoprire ciò che vogliono essere e fare, riduce il rischio della noia, della perdizione e della rinuncia per assenza di sogni, ideali e passioni oppure per la sensazione di non avere la possibilità di raggiungerli.
La scuola e il contesto sociale dovrebbe creare realtà in cui poter sperimentare aggregazione funzionale e positiva che sia opportunità di crescita, sperimentazione ed espressione del sé, di rapporti, amicizie e veicolo di regole, vincoli, socializzazione e affetti.
Un ambiente sportivo, creativo e ricreativo, in cui si allontana i ragazzi dalla noia e dall’assenza di prospettive, dando loro un impegno, un obiettivo e un sogno dona loro valore e riconoscimento permettendo spesso di incrementare la fiducia in sé, nell’altro e l’acquisizione di identità.
Spesso, specialmente in caso di famiglie con grosse difficoltà, non è così semplice prevenire e ridurre l’adesione alle gang giovanili, ma il riconoscere nelle gesta di questi ragazzi una richiesta di aiuto e manifestazione di una fatica nello sviluppo è un primo passo per poter agire.
26/04/2022
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