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Bambini sottratti alle famiglie:una vergogna tutta italiana .La storia di Lorenzo !

  • Immagine del redattore: TG24ITALY
    TG24ITALY
  • 23 set 2020
  • Tempo di lettura: 4 min

“Così hanno portato via mio nipote”: filmato shock di uno zio disperato

Per l’ennesima volta oggi vi mostriamo un video shock che riguarda la sottrazione di un bambino a un parente. Il nostro intento è: non spegnere i riflettori su Lorenzo <nome di fantasia > scelto dal noto conduttore “fuori dal coro” Mario Giordano , ricordava per l’ennesima volta la storia di Lorenzo .

Bambini sottratti alle famiglie: la vicenda di Lorenzo

Una vergogna tutta italiana –la nostra inchiesta :un bambino come Lorenzo ( sano ed equilibrato ) .

Lorenzo è stato sottratto dai servizi sociali alla tutela dello zio, al quale lo aveva affidato la madre, un anno fa, prima di morire.

Il padre del bambino non ha la patria potestà. Nonostante lo zio sia in dialisi si è sempre preso cura del piccolo.

Lorenzo infatti frequentava un asilo privato e, dei parenti e di chi lo conosce, era un bambino curato ed amato , frequentava un asilo privato !

Lo zio non ha aperto la porta al brigadiere e così le forze di polizia hanno staccato la luce e il gas. I carabinieri sono entrati armati, con i giubbotti antiproiettile e con tutto quel dispiegamento di forze, per portare via un bambino di 6 anni in lacrime. Giordano ha ricordato che ogni giorno 63 bambini vengono sottratti alle famiglie. Dal filmato si vede che il piccolo è veramente terrorizzato. Ci si chiede quindi se un tale dispiegamento di forze, in modo così intimidatorio fosse necessario per questo caso.

Ma la legge è rigida quando si parla di bambini. E non importa se poi nascono i casi come Bibbiano. Se i ‘grandi esperti’ decidono che un bambino non può essere amato dai suoi parenti, glielo portano via e ci provano con un’altra famiglia

Deplorevole. Così come è deplorevole che alcuni media abbiano scritto di questa vicenda sottolienando soltanto la rabbia dello zio che alla fine ha aggredito carabinieri e sanitari ed è stato condannato per questo.

“Ha patteggiato una condanna a nove mesi di reclusione – scrivono – Il giudice gli ha concesso l’obbligo di firma e ne ha disposto la scarcerazione. Il nipotino, un bimbo di 6 anni, è stato affidato ad una comunità. Quanto costa un bimbo affidato ad una comunità –sottratto alla famiglia ? sono domande che ogni di noi deve porsi per il bene di ogni bimbo , per tutti .

IL VIDEO CHE SPEZZA IL CUORE


aver ricordato la storia con le lacrime al cuore , ognuno di noi non può essere moralmente silente . Il nostro grido di dolore per l’ennesima beffa del potente contro il debole . Non stupiamoci quindi se il nostro è anche il Paese delle “Case Famiglia”.

I bambini e i ragazzi ospitati in queste comunità costano dai 70 ai 120 euro al giorno. Gli istituti laici o religiosi sono pagati dai Comuni, ovvero con soldi pubblici. L’erogazione di questa retta prosegue per tutta la permanenza del bambino. Un giro d’affari che si aggira intorno a svariati milioni di euro all’anno. Presenze invisibili i cui genitori diventano le istituzioni. Alcuni entrano in queste comunità da neonati e, non di rado ci restano fino alla maggiore età.

I servizi sociali, i tribunali e le sentenze (a volte date con troppa superficialità) sono il loro pane quotidiano.

Ma si sa, un bambino assegnato ad una coppia è una retta in meno che entra nelle casse di queste comunità. Viene quindi da pensare che sia più comodo tenersi un minore il più a lungo possibile. Ovvio poi che a questo ci si aggiungono altri fattori come le consuete e tipicamente italiane, lungaggini burocratiche-giudiziarie. Un’altra nota dolente infatti sono i tribunali che non riescono a seguire tutte le pratiche. Solo a Milano, ogni anno si accumulano 6mila fascicoli relativi a famiglie disagiate con a carico un minore.

Tutto questo continua ad accadere nonostante le casse di molti Comuni siano vuote, mentre le case famiglia sono in continuo aumento. Il problema principale è l’assenza di un monitoraggio. Pochi sanno cosa succeda in queste strutture . Solo in rari casi e grazie alla sensibilità di qualche assistente sociale molte verità vengono portate alla luce. Purtroppo sembra esserci un’importante falla su chi e come vigila su questi istituti. Esistono molti enti e associazioni no profit, ma nessuno è in grado di fornire numeri precisi, esatti. Almeno al momento.

Altro dato importante e non trascurabile: la necessità di rendere pubbliche le modalità con cui vengono utilizzati i fondi. Fondi presi dai soldi pubblici, i nostri soldi. Per il cibo, il vestiario, gli psicologi e altre attività annesse.

In molti per essere più competitivi abbassano la rata giornaliera (a 30/40 euro) per far confluire nella propria struttura più minori. Così facendo si perde completamente il motivo per cui i ragazzi sono li. La loro permanenza infatti va gestita con cura e con un unico obiettivo: trovagli una nuova collocazione familiare. Non tenerlo per anni, lì.

E purtroppo come molte volte le cronache hanno riportato, prima di lasciare queste strutture, molti bambini ormai adolescenti sono usciti da queste strutture con delle storie che non hanno niente a che fare con l’accoglienza. Tutt’altro.

Non sarebbe meglio lasciare questi minori con i propri genitori? Il contributo dato alle comunità per ogni bambino di 79 euro (calcolando per ogni mese e ciascun minore) lo Stato paga dai 2.130 ai 2.970 euro. Una somma questa che potrebbe sostenere i nuclei familiari in difficoltà con il vantaggio di non avere spese aggiuntive. Ma fino ad oggi come ci è sembrato di capire si sceglie la via più drastica, portare via i bambini per un solo scopo .Il vile danaro .Il nostro appello mirato per chi lavora in questo “Case Famiglie” –chi può fornire informazioni utili per Lorenzo può inviarci una Email . Chi vuole può denunciare in modo del tutto anonimo tramite il nostro Blog , confidiamo in ognuno di voi , confidiamo in tanti/e addetti ai lavori di segnalare ogni minimo dettaglio per ritrovare Lorenzo , e tutti i vari bambini sottratti con le stesse modalità .

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